Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta (T. S. Eliot)

 
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Monteleone di Puglia
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Un po' di storia

 

La prima notizia che riporta l’esistenza di un centro si riferisce ad un “Castello di Ariano” che qui sarebbe esistito nel 1086. In un documento di epoca precedente, riferito alla ricostruzione del territorio di Troia e alla spartizione con Ariano, non si parla di questo insediamento ma si parla, riferendosi a luoghi abitati, di Valle delle Vergini e Valle delle Noci. Sembrerebbe che anticamente abbia assunto vari nomi come Monacilioni, Monaci Liuni, Mons Leo o Monaci Lioni.
Nel 1495, distaccata da Ariano dal re Ferdinando I d’Aragona, fu venduta a Martino Marziale; successivamente divenne frazione di Avellino. Fu feudo della famiglia Guevara, e nel 1862 venne aggregata alla provincia di Foggia con l’attuale denominazione. Il centro cittadino visto dall’alto ha la forma di uno scudo greco diviso in quattro campi.

 

 

 

Da visitare


CHIESA MADRE. Tipica costruzione del periodo rinascimentale.

S. ROCCO. Il 24 giugno, ricorrenza di San Giovanni Battista, i pastori solevano girare tre volte intorno alla Cappella dedicata al Santo, in segno di ringraziamento e devozione.

GLI ERETICI DI LUTERO. Si racconta che nel 1561 una setta di eretici, insediatasi in Calabria, fece venire dalla lontana Ginevra due predicatori per propagandare la dottrina di Lutero, che infatti “si sparse anche in Monteleone, Celle, Faeto e Castelluccio”, ma che si estinse per opera del Vescovo di Bovino.


 

 

Folklore, feste e sagre

 

 

16 Agosto - San Rocco. Il taumaturgo salvò la popolazione dalle pestilenze portate da pastori e viandanti che percorrevano un tratturo che collegava la Puglia alla Campania. Per onorare il Patrono, gli fu eretta una cappella rurale e, in occasione della festa, la statua di san Rocco è trasferita in Cattedrale seguita da una processione assai suggestiva.

13 Ottobre -Sagra del caciocavallo. E’ una festa che s’è mantenuta semplice e nei confini della tradizione contadina. Caciocavallo e altri formaggi freschi o stagionati, pane, sedano, vino, cicatelli (pasta fresca confezionata in casa) conditi con il sugo di pomodoro, sono i protagonisti della festa.

 

 


 
 
 
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